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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Il crepuscolo degli idoli

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Articolo pubblicato on-line su: https://www.up-climbing.com/it/boulder/news/34122 Episodi di vita vissuta nelle moderne sale d'arrampicata... La solita serata in palestra. Lista dopo lista, un metro dopo l’altro, continua ininterrotta la maratona verticale di anni di allenamento. L’impalpabile nebbia creata dalla magnesite ricrea un pochino l’atmosfera dei vecchi e tanto amati scantinati, anche se mancano i topolini e i materassi marci e ammuffiti. Tra una battuta e l’altra ragazzi ben più giovani si allenano duramente e la serata sembra scorrere nella sua usuale routine. Improvvisamente una domanda tra le tante. “Raga a casa ho solo la sbarra. Che cosa posso fare per un po’ di addominali?”. “Fatti un po’ di esercizi come John Gill ” “John Gill? E chi cazzo è John Gill?!?!” Occhi sbarrati a X e gocciolina alla tempia, tra un emoticon e un personaggio da manga. Un istante di smarrimento, giusto il tempo per risvegliare il masochismo e azzardare un bel te

Uno sguardo dal passato al futuro

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Articolo pubblicato on-line: https://www.up-climbing.com/it/boulder/news/34299 Da SportRoccia alle Olimpiadi, come è cambiata e cambierà l’arrampicata? Un manifesto del passato per porsi qualche domanda sul presente e sul futuro...   Patrick Edlinger a SportRoccia85. Foto M. Scolaris In questi ultimi anni l’arrampicata ha iniziato un processo di rivoluzione che ha drasticamente modificato molte sue caratteristiche e ha ampliato gli orizzonti, avviandosi a diventare un cosiddetto “sport di massa”. Che questo processo stia procedendo grandi passi è sotto gli occhi di tutti, come dimostrato dal notevole aumento nel numero di praticanti e dall’impatto mediatico sempre maggiore di questa disciplina. Che sia un processo solo positivo per questa disciplina ai posteri l’ardua sentenza. Di certo alcune caratteristiche con cui possiamo descrivere qualunque cosa sia “di massa” nel mondo attuale sono: superficialità, culto dell’apparenza, consumismo, omologazione,

Valbond!

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Articolo pubblicato nell'introduzione della guida: Valbondione Boulder  Alla Ricerca del Misterioso Kadath 27 luglio 2015. 15 anni…15 anni sono passati da quando, in questo stesso letto in cui ora scrivo, riflettevo frustrato sull’ennesima giornata passata a tentare invano “La morte nera”. Un simbolo della valle dei mulini, la sua via più difficile allora… ma soprattutto il fascino di una via “dei vecchi tempi” con quel suo profumo mistico, gli aneddoti e gli episodi che rendevano quasi leggendaria la sua realizzazione…e che la rendevano una sorta di testimone, offerto alla mano della nuova generazione di arrampicatori a cui appartenevo. Un risultato mai raggiunto. Una delusione ancora più bruciante delle dita spellate dai tentativi; ma soprattutto la presa di consapevolezza di aver perso qualcosa negli anni…quell’entusiasmo, quella gioia e quella volontà che solo l’arrampicata sapeva darmi. La fine di una prima fase della mia vita di arrampicatore… No

La creatività e l’esplorazione si dissolvono...E la scimmia nuda arrampica

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Articolo pubblicato on-line su: https://www.up-climbing.com/it/boulder/news/33476 Tecnologia e innovazione al servizio dell’arrampicata, terabyte di dati e video on-line, ricette preconfezionate e standardizzate per salite di successo, volumi, nastri colorati e righe di magnesite ovunque, lucine colorate. Tanti strumenti potenzialmente utili ma utilizzati solo per spegnere la mente e la fantasia L’arrampicata non ha ragione di esistere senza la creatività. Una mente creativa è ciò che ci permette di visualizzare una via, un boulder, un itinerario su qualunque pezzo di roccia che va dai 3 metri al chilometro di sviluppo (e oltre), di immaginare e prevedere i movimenti richiesti nell’ascesa, di essere pronti nel trovare soluzioni originali e fuori dagli schemi. Forse sono queste implicite caratteristiche dell’arrampicata, la fantasia e il bisogno di esplorazione, che hanno portato gli arrampicatori ad essere visionari nel loro approccio a questa di

YogAscent – Arrampicare nella consapevolezza

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Versione estesa dell’articolo “ YogAscent – Un’arrampicata nella coscienza ” pubblicato sul  numero 73 della rivista “ Vivere lo Yoga ” Calma e distacco. Le voci dei compagni risuonano lontane, in un’altra dimensione. Un movimento dopo l’altro le mani e i piedi fluiscono sulla roccia, precisi, armoniosi. La mente non si preoccupa di quello che sarà il passaggio successivo, né si preoccupa di quello che abbiamo appena compiuto. Istante per istante, senza giudizio, senza paura, come uno spettatore passivo osserva ciò che avviene qui, ora. Il fastidio delle scarpette sempre troppo strette, il dolore delle piccole prese sotto la punta delle dita…tutto questo scompare, in noi tutto è armonia, presenza, focalizzazione, che si manifestano attraverso la massima espressione delle capacità corporee, occupate nell’affrontare i propri limiti. Con successo concludiamo la salita… gioia e soddisfazione profonde, nessun urlo liberatorio, perché non c’è nulla da liberare, niente da esorcizzare. L

Il Morbo - Bouldering a Sorrento

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Articolo pubblicato on-line su :   http://www.up-climbing.com/it/articoli/boulder/bouldering--sorrento---alberto-milani Sorrento, Agosto 2014 . Sono le 7 di mattina. Silenzio…a parte il sordo rumore del ventilatore, la cui aria fresca mi sfiora il corpo e mi riporta lentamente alla realtà dopo questa notte tormentata. Guardo l’oblò del camper e la mia compagna addormentata…e ricordo… Sì, siamo a Sorrento: il mare, il sole, l’abbraccio caloroso di amici e parenti e di tutta una terra… così calda, così luminosa… lontana dal mio nord, dove quest’estate il freddo, la pioggia e le nuvole stanno togliendo luce e gioia a tutti. Che meraviglia, l’ideale per rilassarsi, recuperare forze ed energie e godersi la vita senza i pensieri dell’usuale vita quotidiana. Ma per me non è così…sono tormentato…è il morbo, che striscia subdolo e silenzioso. Mi tormenta mentre dormo. Mi punzecchia e mi sussurra all’orecchio nei momenti di silenzio. Come un’edera invisibile mi ha completamente avvolto e o