Post

Neosassisti #2 - Il chiodo dell’Ivan

Immagine
Estratto dall’articolo “ Il Chiodo dell’Ivan ” pubblicato sull’Annuario di Alpinismo Europeo 2018 “ Up 2019 ” edito da Versante Sud: https://www.versantesud.it/shop/up-2019/   Fotografia di Massimo Malpezzi 5:30. La sveglia suona implacabile.  Silenzio nell’aria fresca nell’imminente autunno.  Uno sfuggente bacio agli amori addormentati e via.  Minuti automatizzati scorrono in un’abitudine sonnolenta mentre fuori le montagne si scrutano nell’immobilità del lago e il profumo degli alberi umidi ricorda l’infanzia.  I pochi chilometri scorrono tra alberi e paesi tra l’antico e il vecchio. A Como c’è più fermento. Non c’è più parcheggio, cazzo. Pazienza. Il treno ha 10 minuti di ritardo, nessuna novità. Figure spettrali ciondolano nell’attesa, chi in giacca e cravatta, chi sporco di vernice, chi con uno zaino e una sigaretta appesa alle labbra. Un film muto senza sottotitoli dove dita battono convulsamente su schermi di tutte le dimensioni, nella droga tecnologica con cui

Neosassisti #1

Immagine
Estratto dall’articolo “ Neosassisti – Un viaggio nell’Utopia …” pubblicato sull’Annuario di Alpinismo Europeo 2018 “ Up 2019 ” edito da Versante Sud: https://www.versantesud.it/shop/up-2019/ Un qualche giorno, estate 1993: Non so cosa sto facendo, so solo che non riesco più a tornare giù. Le braccia sono gonfie, la roccia instabile mi dà l’impressione di doversi staccare da un momento all’altro mentre gli altri membri del gruppo stanno chiacchierando alla Grotta dei Pagani, ignari di cosa un tredicenne stia facendo a poche decine di metri da loro. Prendo coraggio e vado, sperando che il blocchetto su cui mi sto tenendo regga il mio peso. Arranco, tremo, ma alla fine mi ritrovo in un canalino meno ripido, da cui mi ricollego all’ultimo tratto della Normale, da cui sono disceso solo pochi minuti prima. In realtà, non sono del tutto consapevole di quanto ho rischiato. Sono solo esaltato, elettrizzato, gioioso. L’unica cosa di cui mi rendo conto è che ho arrampicato, e nient’al

Reboot

Immagine
Questa storia partecipa al Blogger Contest.2018   Una ad una, le gocce scivolano sobbalzando sull’oblò del furgone, ad imitazione di quelle che rigano il viso. Un sottile muro di lamiera è il confine che separa due universi opposti. Dentro, l’angoscia si alterna senza sosta al dolore, mentre l’anima si disgrega, fragile. Fuori, la pioggia si infrange crepitando nel fuoco indifferente, attorno al quale i ragazzi brindano alla giornata di arrampicata. I loro schiamazzi celebrano una realtà che ora mi è aliena e, dopo anni, eccomi di nuovo un estraneo. Sulle ultime luci cala il sipario della notte e porta con sé l’amara consolazione dell’oblio oscuro, concedendo una fugace tregua al tormento. Dura solo un istante, ed il grigio bagliore del cielo nuvoloso annuncia l’arrivo del giorno, nel silenzio irreale del campeggio ancora addormentato.  Lacrime dal cielo È tempo di avviarsi lungo il sentiero. Il profumo del muschio e le radici degli abe

La Magia in pericolo

Immagine
Articolo pubblicato on-line su:  https://www.up-climbing.com/it/boulder/news/35518 Crescono le preoccupazioni per la deturpazione di molte aree famose L’inciviltà e l’assenza di qualunque rispetto per l’ambiente e per l’etica stanno diventando sempre frequenti nel massificato mondo dell’arrampicata. Per fortuna, iniziano a sentirsi voci di protesta...   Magic Wood. Photo: David Mason Poco prima dell’estate,  David Mason  (climber, allenatore e fotografo di Sheffield) ha pubblicato sul sito  www.theprojectmagazine.com  un interessante contributo dal titolo molto evocativo:  “ Losing The Magic: The Need For Conservation”. Questo articolo è l’inevitabile conseguenza della situazione sempre più critica che caratterizza l'area di  Magic Wood,  un plateale esempio dei danni ambientali che l'arrampicata massiva può indurre. Una lettura suggerita a chiunque, boulderista o no. Facciamola breve. In occasione di una sua visita a Magic Wood, l’autore rimane sconcertat

Il crepuscolo degli idoli

Immagine
Articolo pubblicato on-line su: https://www.up-climbing.com/it/boulder/news/34122 Episodi di vita vissuta nelle moderne sale d'arrampicata... La solita serata in palestra. Lista dopo lista, un metro dopo l’altro, continua ininterrotta la maratona verticale di anni di allenamento. L’impalpabile nebbia creata dalla magnesite ricrea un pochino l’atmosfera dei vecchi e tanto amati scantinati, anche se mancano i topolini e i materassi marci e ammuffiti. Tra una battuta e l’altra ragazzi ben più giovani si allenano duramente e la serata sembra scorrere nella sua usuale routine. Improvvisamente una domanda tra le tante. “Raga a casa ho solo la sbarra. Che cosa posso fare per un po’ di addominali?”. “Fatti un po’ di esercizi come John Gill ” “John Gill? E chi cazzo è John Gill?!?!” Occhi sbarrati a X e gocciolina alla tempia, tra un emoticon e un personaggio da manga. Un istante di smarrimento, giusto il tempo per risvegliare il masochismo e azzardare un bel te

Uno sguardo dal passato al futuro

Immagine
Articolo pubblicato on-line: https://www.up-climbing.com/it/boulder/news/34299 Da SportRoccia alle Olimpiadi, come è cambiata e cambierà l’arrampicata? Un manifesto del passato per porsi qualche domanda sul presente e sul futuro...   Patrick Edlinger a SportRoccia85. Foto M. Scolaris In questi ultimi anni l’arrampicata ha iniziato un processo di rivoluzione che ha drasticamente modificato molte sue caratteristiche e ha ampliato gli orizzonti, avviandosi a diventare un cosiddetto “sport di massa”. Che questo processo stia procedendo grandi passi è sotto gli occhi di tutti, come dimostrato dal notevole aumento nel numero di praticanti e dall’impatto mediatico sempre maggiore di questa disciplina. Che sia un processo solo positivo per questa disciplina ai posteri l’ardua sentenza. Di certo alcune caratteristiche con cui possiamo descrivere qualunque cosa sia “di massa” nel mondo attuale sono: superficialità, culto dell’apparenza, consumismo, omologazione,